SlowMist Cosine: Il controllo di Qubic sull’hashrate di Monero rimane incerto e difficile da verificare

Secondo quanto riportato da ChainCatcher, Cosine, fondatore di SlowMist, ha commentato l’incidente dell’attacco al 51% su Monero, affermando che, sebbene all’interno della community vi sia un notevole scetticismo sul fatto che si sia trattato davvero di un attacco al 51% in senso stretto, non ci sono dubbi riguardo al verificarsi di riorganizzazioni di blocchi (come sei blocchi). Il mining pool Qubic sostiene di controllare il 51% della potenza di hash, ma molti membri della community ritengono che ne controlli circa il 33%. Questo dibattito è difficile da verificare e l’unico modo per dimostrare in modo conclusivo un attacco al 51% sarebbe effettuare un test di double-spending.

Secondo precedenti segnalazioni, Qubic, un progetto del co-fondatore di IOTA Sergey Ivancheglo, ha accumulato rapidamente una grande quantità di potenza di hash di Monero tramite un meccanismo di “Useful Proof of Work (uPoW)”. Il 12 agosto, Qubic ha controllato brevemente il 52,72% dell’hash rate della rete Monero (circa 3,01 GH/s). Una volta superata la soglia del 51%, Qubic potrebbe rifiutare i blocchi provenienti da altri mining pool, portando a riorganizzazioni della catena, double-spending o censura delle transazioni. La community di Monero ha già iniziato a resistere e difendersi da queste azioni, mentre Qubic sostiene che si sia trattato di una dimostrazione tecnica e non di un attacco malevolo.