Standard Chartered lancia l'allarme su una imminente pulizia nel settore crypto

Standard Chartered lancia l’allarme. Le società di tesoreria crypto, costruite sull’accumulo di bitcoin, Ethereum e Solana, affrontano una crisi importante. Il crollo dell’mNAV indebolisce i loro modelli di business e segnala una fase di consolidamento in cui solo i player più forti potranno continuare a crescere.

L’mNAV, termometro vitale in caduta libera

L’avvertimento di Standard Chartered scuote un settore già sotto pressione. L’istituzione sottolinea la particolare vulnerabilità delle Digital Asset Treasury (DAT). Queste società, che da tempo mettono in mostra i loro portafogli crypto come vetrina di crescita e innovazione, ora vedono il loro mNAV, il rapporto tra il valore di mercato e le loro partecipazioni digitali, scendere a livelli preoccupanti.

Un mNAV superiore a 1 è vitale. Permette di raccogliere capitale tramite emissione di azioni e sostiene una strategia di accumulo continuo. Sotto questa soglia, tutto si complica: i finanziamenti diventano rischiosi, se non impossibili. Diversi grandi player hanno già superato questo punto critico, terminando la loro capacità di espansione e innescando una perdita di fiducia da parte degli investitori.

Questo cambiamento strutturale rimescola le carte. Dove l’accumulo di bitcoin garantiva crescita e attrattiva, ora diventa una trappola. I grandi player in grado di contare su finanziamenti a basso costo, staking di Ethereum o una reale diversificazione appaiono come i potenziali sopravvissuti a questa tempesta.

Saturazione del mercato, motore della crisi

Se gli mNAV scendono, non è un caso. Gli analisti di Standard Chartered indicano la saturazione del mercato come causa principale. L’esempio lampante di Strategy, pioniere negli acquisti massicci di bitcoin, ha ispirato quasi 90 imitatori. Ma copiare un modello non garantisce di replicarne il successo.

La conseguenza è chiara: diminuzione dell’appeal per gli investitori e crescente disinteresse verso le “copie”. Molte aziende si sono sovraesposte, scommettendo su un aumento continuo dei prezzi delle crypto. Abbandonando il loro business originale, alcune sono diventate tesorerie Bitcoin senza una visione chiara, causando sfiducia, volatilità e scommesse crypto rischiose.

In questo contesto, gli investitori diventano esigenti. Non vogliono più finanziare modelli clonati, ma sostenere aziende in grado di generare valore unico e sostenibile. La differenziazione non è più un lusso; ora è una condizione di sopravvivenza.

Verso un consolidamento inevitabile

Di fronte a questa pressione, il consolidamento del settore sembra inevitabile. Standard Chartered prevede che solo i più forti resisteranno allo shock, mentre il fondo Breed, specializzato in venture capital, parla addirittura di una spirale di morte per le tesorerie incapaci di mantenere un premio sull’mNAV.

Le condizioni di sopravvivenza sono chiare: leadership visionaria, esecuzione disciplinata, una strategia differenziata e la capacità di creare valore oltre la speculazione. Le aziende in grado di aumentare l’utile per azione, anche in un mercato depresso, continueranno ad attrarre capitale. Le altre rischiano di essere assorbite o di scomparire.

Questa riorganizzazione apre anche delle opportunità. I giganti come Strategy potrebbero approfittare della debolezza dei player più piccoli per acquistarli a prezzi scontati, rafforzando così la loro posizione dominante. Il settore, ora frammentato, potrebbe rapidamente consolidarsi attorno a pochi giganti. Bitcoin, Ethereum e Solana mantengono il loro ruolo centrale. Ma più che gli asset stessi, saranno le strategie di gestione e la solidità dei modelli di business a fare la differenza da ora in avanti.