Nick Szabo rompe il silenzio, criticando il controverso aggiornamento di Bitcoin Core

Dopo cinque anni di assenza dai social media, il leggendario cypherpunk Nick Szabo torna sulla scena pubblica. Il suo intervento arriva in un momento in cui gli sviluppatori di Bitcoin Core si stanno preparando a rilasciare un importante aggiornamento, la versione 30, che già divide la comunità. Tra innovazione tecnica e timore di derive, la battaglia delle idee è accesa.

Un aggiornamento che divide la comunità Bitcoin

Il team di sviluppo di Bitcoin Core ha presentato domenica la seconda release candidate del suo importante aggiornamento v30.0rc2. Il rilascio è previsto per la fine di ottobre, anche se i test in corso e i dibattiti interni potrebbero ritardare la scadenza. Al centro delle tensioni: la profonda revisione dell’opcode OP_RETURN, una funzione che permette di iscrivere dati non finanziari nelle transazioni Bitcoin.

Il punto più controverso riguarda l’aumento massiccio della capacità di archiviazione. In precedenza limitato a 80 byte, OP_RETURN potrebbe ora accettare fino a 4 megabyte di dati per output di transazione. Questo cambiamento tecnico altera il delicato equilibrio tra utilità e prestazioni della rete.

I puristi di Bitcoin si oppongono fermamente a questa evoluzione. Per loro, la rete deve rimanere un sistema di pagamento elettronico, punto. Avvertono del rischio di una blockchain gonfiata da dati inutili, che ogni nodo dovrebbe conservare indefinitamente. Ai loro occhi, ciò aumenterebbe i costi infrastrutturali, aprirebbe la porta a spam massiccio e permetterebbe l’ancoraggio permanente di contenuti dannosi.

Dall’altra parte, i massimalisti sventolano la bandiera della libertà economica. Il loro argomento è semplice: se un utente paga le commissioni di transazione, dovrebbe poter utilizzare lo spazio nei blocchi come meglio crede. I meccanismi di mercato, secondo loro, regoleranno naturalmente gli abusi tramite il sistema delle fee.

Nick Szabo si esprime senza mezzi termini

Nick Szabo ha scelto questo momento cruciale per rompere il suo silenzio durato quasi cinque anni. Il pioniere di bitcoin, che alcuni ancora sospettano essere il misterioso Satoshi Nakamoto nonostante le sue ripetute smentite, ha intensificato i suoi interventi su X per esprimere le sue preoccupazioni. 

Le sue analisi vanno ben oltre la sfera tecnica: mette in evidenza il rischio di crescente squilibrio tra i miner, che ricevono i benefici delle commissioni di rete, e gli operatori dei nodi, che ne sopportano i costi senza adeguata protezione.

Szabo evidenzia una pericolosa asimmetria: i miner raccolgono i benefici mentre gli operatori dei nodi sopportano i costi senza protezione adeguata. L’aumento della capacità di OP_RETURN, secondo lui, non farà che peggiorare questo squilibrio.

Tuttavia, è sul fronte legale che il suo intervento assume maggior peso. Szabo avverte: gli operatori dei nodi potrebbero essere ritenuti responsabili per l’archiviazione involontaria di contenuti illeciti. 

Certo, l’avvocato Joe Carlasare ricorda che una decisione giudiziaria ha già escluso la responsabilità dei nodi in assenza di conoscenza o controllo diretto sui dati, ma la questione è tutt’altro che risolta.

La potatura dei dati incorporati tramite OP_RETURN potrebbe, in teoria, ridurre i rischi legali. Tuttavia, il loro formato standardizzato e direttamente leggibile li rende molto più visibili rispetto a informazioni frammentate o nascoste, che richiedono software specializzati per essere ricostruite.

Questa maggiore visibilità, conclude, potrebbe impressionare maggiormente “avvocati, giudici e giurati” e quindi, paradossalmente, aumentare i rischi legali invece di ridurli.

Il ritorno di un visionario in un momento critico

Nick Szabo non è tornato per caso. Colui che ha concettualizzato il “bit gold” nel 1998, un diretto precursore di bitcoin, si è unito a Jan3 lo scorso gennaio come chief scientist. 

L’azienda di infrastrutture bitcoin guidata da Samson Mow beneficia ora dell’esperienza di una leggenda vivente. Il suo intervento in questo dibattito ha un peso considerevole presso una comunità che rispetta profondamente la sua eredità intellettuale.

Questa controversia illustra perfettamente le tensioni in corso all’interno dell’ecosistema bitcoin. Da un lato, innovazione tecnica ed espansione dei casi d’uso. Dall’altro, la salvaguardia dell’integrità e della decentralizzazione della rete. 

Le prossime settimane promettono di essere decisive per il futuro del protocollo Bitcoin, mentre gli sviluppatori finalizzano i test e la comunità continua a dibattere con fervore sulla direzione da prendere.