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Oltre 104 miliardi di dollari in Bitcoin detenuti a lungo termine sono stati spostati dal 2024, suscitando un dibattito sul fatto che gli investitori storici di BTC stiano abbandonando definitivamente il mercato.
I dati onchain mostrano che la maggior parte dei Bitcoin spostati proveniva da detentori a breve termine, non da indirizzi più vecchi.
Il calo del prezzo di Bitcoin (BTC) da 126.000 a 100.000 dollari è coinciso con un notevole aumento delle vendite da parte dei detentori a lungo termine (LTH). Cointelegraph ha riportato che oltre 400.000 BTC sono stati spostati da wallet LTH negli ultimi 30 giorni, alimentando un dibattito sul fatto che questi flussi rappresentino vere e proprie uscite “OG” o una normale redistribuzione da parte dei trader.
Alex Thorn, Head of Research presso Galaxy, ha dichiarato che oltre 470.000 BTC con più di cinque anni sono passati di mano nel 2025. Sommando anche il 2024, questa cifra è salita a oltre 104 miliardi di dollari, rappresentando quasi la metà di tutti i Bitcoin in circolazione da cinque anni o più. “Si è verificata una quantità enorme di distribuzione,” ha affermato Thorn, definendo questi due anni “senza precedenti.”
La narrazione aveva già suscitato la reazione di Troy Cross, Professore di Filosofia presso il Reed College e commentatore di lunga data di Bitcoin, che ha affermato che queste vendite mettono in discussione l’etica fondante di Bitcoin. Secondo Cross, se i primi adottanti stanno uscendo in massa, ciò suggerisce che i detentori “OG” non vedano più Bitcoin come fondamentalmente diverso dagli investimenti tradizionali in stile IPO.
Tuttavia, l’analista onchain Checkmate ha contestato questa visione, sostenendo che il termine “OG dumping” sia usato in modo improprio. L’analista ha sottolineato che, sebbene circa mezzo milione di vecchie monete siano state spostate, la maggior parte dell’offerta riattivata nel 2025 proviene in realtà da monete detenute per periodi molto più brevi (da 6 mesi a 2 anni), tipico dei trader che incassano profitti piuttosto che di veri credenti a lungo termine che abbandonano il mercato.
A supporto di questa visione, una ripartizione dell’offerta riattivata tra il 2024 e il 2025 indica che la maggior parte dei flussi proviene da monete dormienti da meno di due anni: 0,7M BTC (6m–1a), 0,65M BTC (1a–2a), con volumi molto più piccoli da 3–5a (0,12M BTC) e 5–7a (0,05M BTC).
Il CEO di Blockstream Adam Back è d’accordo, affermando che i grafici “raccontano una storia molto diversa”, ovvero che la maggior parte delle monete spostate appartiene a trader dell’ultimo ciclo, non agli OG originali di Bitcoin.
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Bitcoin affronta una doppia pressione da ETF e LTH
I dati di CryptoQuant suggeriscono che il recente calo di Bitcoin deriva da una “guerra di vendita” su due fronti tra investitori istituzionali in exchange-traded fund (ETF) spot e LTH, entrambi ora impegnati a esercitare una pressione ribassista sincronizzata sul prezzo.
I dati onchain mostrano che il flusso netto cumulativo su sette giorni per gli ETF spot su Bitcoin è diminuito di quasi 21 miliardi di dollari, segnando il più grande deflusso in sei settimane e segnalando un notevole cambiamento di sentimento. Il motore della domanda per Bitcoin si è di fatto trasformato in una fonte di offerta.
Con gli afflussi negli ETF che non compensano più la distribuzione degli LTH, Bitcoin si trova ora in un contesto dominato dall’offerta. A meno che la domanda istituzionale non ritorni o i detentori a lungo termine non sospendano le loro vendite strategiche, gli analisti avvertono che il bias di mercato a breve termine potrebbe rimanere orientato al ribasso.
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