Le stablecoin potrebbero spingere la Fed a riconsiderare la sua politica monetaria

E se domani la DeFi firmasse la condanna a morte della finanza tradizionale? Mentre la finanza decentralizzata continua a guadagnare terreno, gli strumenti che genera, come le stablecoin, sembrano ora influenzare le decisioni monetarie delle banche centrali. La correlazione è tale che alcuni, come il Governatore della Fed Stephen Miran, parlano di un cambiamento di paradigma. L’industria crypto, un tempo marginale, ora spinge a riconsiderare le regole del gioco.

Quando le Stablecoin scuotono il ritmo della Fed

Stephen Miran, Governatore della Fed, afferma: l’ascesa delle stablecoin potrebbe davvero influenzare la politica monetaria degli Stati Uniti. Secondo lui, la crescente domanda per questi asset ancorati al dollaro, che potrebbe raggiungere i 3 trilioni di dollari entro cinque anni, sta spingendo verso il basso il tasso di interesse neutrale. Sostiene che, di conseguenza, il tasso di interesse di equilibrio è più basso in presenza delle stablecoin rispetto a quanto sarebbe senza di esse.

Le stablecoin, ben lontane dall’essere semplici strumenti interni all’universo crypto, stanno diventando potenti aspiratori di titoli di Stato americani. Miran sostiene che offrono ai risparmiatori dei mercati emergenti un accesso senza precedenti ad asset denominati in dollari, dove la finanza tradizionale spesso fatica a radicarsi. Sottolinea che i mercati dei capitali statunitensi restano i più profondi al mondo, guidando la crescita economica, finanziando l’innovazione e allocando il capitale in modo efficiente. Le stablecoin, suggerisce, potrebbero svolgere un ruolo di primo piano in questa dinamica, consentendo la detenzione e i pagamenti in dollari sia a livello nazionale che transfrontaliero.

E se fosse solo l’inizio? L’adozione globale, favorita da ponti finanziari transnazionali, potrebbe cambiare le regole del gioco.

Crypto vs. dollaro: una guerra d’influenza silenziosa

Con oltre il 99% delle stablecoin ancorate al dollaro, la supremazia del biglietto verde si afferma… tramite le crypto. Eppure, dietro questa dinamica, si esercita pressione sul sistema bancario tradizionale. Gli acquisti di stablecoin drenano fondi che altrimenti alimenterebbero i depositi bancari. Il risultato: una graduale disintermediazione finanziaria che potrebbe indebolire la trasmissione delle decisioni della Fed.

Il GENIUS Act, lodato da Miran per il suo quadro chiaro, richiede una riserva 1:1 garantita da asset sicuri. Ma non basta a regolamentare tutto. Molti emittenti non americani sfuggono ancora a questi obblighi. E con piattaforme crypto sempre più efficienti, l’attrattiva delle stablecoin è alle stelle.

Le stablecoin potrebbero diventare un elefante da multi-trilioni di dollari nella stanza per i banchieri centrali.

Fonte: Discorso di Stephen Miran, 11/07/2025.

Un cambiamento lento ma profondo, come una marea che si assesta silenziosamente.

Una marea di dollari che sconvolge l’ordine monetario globale

Un afflusso di liquidità in dollari tramite stablecoin potrebbe avere un impatto pesante sugli equilibri macroeconomici. La Fed, già alle prese con un tasso di interesse neutrale in calo, potrebbe essere costretta a rivedere la propria posizione. Miran non esclude un impatto paragonabile al “global saving glut” menzionato da Ben Bernanke.

Nelle economie ad alta inflazione, queste crypto stabili offrono un rifugio per le famiglie. Ma attenzione al rovescio della medaglia: troppa dollarizzazione e i tassi di cambio perdono il loro ruolo di cuscinetto, aumentando la volatilità dei cicli economici.

Dati chiave da ricordare:

• 3 trilioni di dollari: proiezione elevata del mercato delle stablecoin entro il 2030 (fonte: Fed);
• Il 99,6% delle stablecoin è ancorato al dollaro (fonte: DeFiLlama);
• Fino a 40 punti base di calo sui tassi (fonte: Azzimonti & Quadrini, 2024);
• Meno di 7 trilioni di dollari di titoli di Stato in circolazione (fonte: Fed);
• L’impatto potrebbe raggiungere il 60% del global saving glut (fonte: Discorso di Miran, 2025).

Una crypto senza confini, un dollaro onnipresente: ecco una miscela esplosiva per i modelli economici tradizionali.

La Fed, nonostante alcuni discorsi concilianti, rimane cauta riguardo al quadro stabilito dal GENIUS Act. Un rapporto interno menziona persino “gravi lacune” in questa legge, considerata troppo permissiva per un asset con implicazioni sistemiche. La decentralizzazione disturba e le mura della finanza tradizionale vacillano.